Breaking news: se anche tu pensi che le lampade a LED possano illuminare in modo efficace soltanto gli interni, purtroppo sei fuori strada.
E credimi, non è colpa tua. L’opinione che la maggior parte delle persone coltiva su questo tipo di illuminazione è del tutto influenzata dall’immagine di enormi lampade LED a luce freddissima incollate al soffitto di uffici spogli e desolati ubicati in casermoni dall’aria severa e sovietica.
Niente di più lontano dalla realtà.
È un argomento che ho già affrontato negli articoli precedenti, ma voglio assicurarmi che il concetto passi forte e chiaro.
I LED non si utilizzano soltanto per illuminare gli interni.
Al contrario, anche all’aperto permettono di ottenere effetti molto caldi e d’atmosfera, mantenendo sempre gli stessi vantaggi in termini di longevità e consumi.
Hai una parete esterna in pietra e non sai da dove iniziare per renderle giustizia con l’illuminazione ideale?
Vuoi ottenere un effetto elegante e raffinato, senza dover rinunciare alla praticità o imbarcarti in soluzioni complesse?
Presto fatto.
In questo post, ti fornirò qualche trucco da addetto al settore per aiutarti a capire come illuminare al meglio la tua parete in pietra – e i principali errori da evitare per non rovinare l’immagine del tuo immobile.
[activecampaign form=1032]
1° trucco per illuminare una parete in pietra: illumina dal basso verso l’alto
Onestamente questo tipo di soluzione a LED è quella che preferisco per le pareti in pietra. Per 2 motivi.
- È la più suggestiva. L’alone di luce proiettato dal basso è in grado di creare un’atmosfera più “drammatica” e interessante rispetto alla classica luce che piove dall’alto.
Il tuo immobile non passerà certo inosservato e verrà additato dai vicini come “da giornale di design”. - La parete originale NON viene rovinata con applique di nessun tipo. In questo modo, il sasso resta al naturale e mantiene tutto “il sapore antico” che lo caratterizza.
L’effetto finale è sempre un successo. Non soltanto per l’atmosfera creata, ma anche perché i LED permettono di illuminare il sottotetto, che disegna il perimetro della struttura e conferisce ordine e finitura.
Oggi esistono varie tipologie di faretti LED da incassare nel pavimento, con consumi di pochi Watt, ottiche precise per ogni esigenza e confort visivi molto alti e non più abbaglianti come una volta.
Ma non è finita qui. Il calore sviluppato è pari a zero. Tradotto in soldoni?
Tuo figlio potrà tranquillamente scorrazzare a piedi nudi sopra i fari senza percepire la benché minima variazione di temperatura.
Anche in presenza di LED sotto forma di barre lunghe e lineari.
Ovviamente è necessario effettuare una valutazione diversa di caso in caso, in modo tale da rispettare sempre le caratteristiche della strutture su cui si va a operare.
Mi è capitato di trovarmi in cantieri dove i punti luce erano già predisposti. Come quello nella foto esempio.
In questo contesto – struttura adibita ad albergo – ha molto più senso lasciare le applique a parete.
Aiuteranno infatti a segnalare gli ingressi delle singole camere, dando un punto di riferimento luminoso agli ospiti, per non lasciarli brancolanti nel buio.
2° trucco per illuminare una parete in pietra: illumina dall’alto verso il basso
In alcuni casi, illuminare nella direzione opposta diventa la soluzione migliore. Guarda la foto del ristorante di un mio cliente. Come puoi notare, non era possibile lavorare soltanto con i fari dal basso verso l’alto. Il ghiaino presente sul terreno, infatti, avrebbe immediatamente coperto i fari dopo la prima corsa scapestrata di un bambino.
Come se non bastasse, la struttura dell’immobile era piuttosto complessa e non semplice da illuminare.
La soluzione? Utilizzare LED dall’alto verso il basso. È bastato installare dai fari nel sottotetto per regalare all’edificio un’illuminazione degna della sua imponenza, irradiando allo stesso tempo un’atmosfera calda e confortevole.
4 errori di illuminazione da evitare, se non vuoi che la tua parete in pietra faccia vista si trasformi nell’ingresso di un’inquietante casa degli orrori
1°errore
Posizionare i faretti a pavimento in corrispondenza delle applique a parete. Questo è un errore a dir poco madornale.
Prova a pensarci.
Stai proiettando luce verso l’alto in corrispondenza di un corpo esterno che esce dalla parete – a 2 metri di altezza – e lancia un fascio verso il basso.
È un controsenso fatto e finito. E il risultato qual è?
Due fasci di luce si incontrano, creano un’ombra sulla parete e annullano l’effetto cono di luce del faro incassato nel pavimento. Hai fatto un doppio lavoro per ottenere un effetto poco estetico e un grande spreco di luce.
2° errore
Illuminare i tubi pluviali.
Magari la tua casa possiede una facciata elegante e particolari colonne in mattoncino facciavista.
A questo punto cosa fai?
Decidi di installare un sistema di illuminazione con faretti LED a pavimento e li posizioni davanti ai pilastri stessi. Fin qui tutto corretto e liscio come l’olio.
A un certo punto, però, realizzi che i fasci di luce focalizzano l’attenzione sui tubi delle grondaie, ovvero un punto che NON vuoi evidenziare e che distoglie l’attenzione dagli elementi architettonici.
Come puoi immaginare, è un altro errore da evitare.
[activecampaign form=1032]
3° errore
Illuminare dal basso verso l’alto laddove non esiste uno sporto o un tetto che rifletta la luce sprecandola verso il cielo.
O peggio ancora, senza considerare le leggi contro l‘inquinamento luminoso in vigore.
Ti faccio un esempio relativo alla zona in cui abito. Vivo in collina, a 30min da Asiago, dove è situato l’osservatorio astronomico. In questo territorio – ma soprattutto nell’altopiano – questo tipo di illuminazione è praticamente assente, perché disturba l’osservazione delle stelle e i legislatori sono molto sensibili all’inquinamento luminoso.
Ricorda sempre che prima di progettare l’illuminazione esterna di una parete facciavista dal basso verso l’alto, devi tenere presente 2 fattori fondamentali:
- La presenza di un tetto, uno sporto o un soffitto qualsiasi che rifletta la luce impedendole di perdersi a illuminare il vuoto.
- Le leggi in vigore in materia di inquinamento luminoso. Sia per evitare multe, sia per installare fin da subito un impianto completamente a norma.
4° errore
Un altro elemento da tenere presente quando illumini una parete facciavista in pietra non è tanto la quantità di luce, ma il colore e la larghezza del fascio.
Se devi illuminare una parete in pietra classica – dove il colore del sasso vira sul marrone/beige – allora la luce calda (per intenderci quella dei 3000 gradi kelvin) sarà sicuramente più indicata di quella fredda. Viceversa, se il sasso è nero e lo illuminiamo con la luce calda classica a 3000°K, potrai notare un effetto molto giallo e non particolarmente elegante. Una parete di questo tipo, infatti, necessita di una luce leggermente più fredda e naturale, intorno ai 4000°k.
Per quanto riguarda la larghezza del fascio invece, se devi illuminare un pilastro, servirà un fascio stretto. In maniera da disegnare una linea di luce verticale. Viceversa, se devi illuminare una parete più larga, il fascio avrà un’ampiezza più grande per coprire più superficie – e possibilmente con un’ottica wallwasher, che si spalma in maniera asimmetrica solo verso la parete.
Dopo averti fornito questi spunti per immergere la tua parete in pietra nella luce adeguata, sono convinto che difficilmente commetterai gli errori che ti ho appena elencato.
Illuminare correttamente il tuo immobile non si traduce soltanto in una questione di risparmio. Tutt’altro.
Una facciata illuminata nei punti giusti – in modo discreto e poco invadente – emana un’atmosfera calda ed elegante. Rende il tuo progetto e la tua abitazione pronti per essere fotografati e finire su una rivista di design.
Non farti scappare l’occasione per avere una facciata da copertina!
→Clicca qui e compila il form per progettare un’illuminazione che renda giustizia alla tua facciata, con un’atmosfera calda e accogliente.